E allora ti obblighi a rinfilare le scarpe da corsa, a incordare un lievitato a mano, a togliere la polvere dal kindle e a chiedere al Portoghese di avere pazienza, perché sai che puoi lasciarti alle spalle questo grigiore che ti ha investita.
E così sabato ho messo le mani in pasta, pensando che abbandonare l'MTC vuol dire abbandonare una grandissima scuola di cucina e perdere tante occasioni per imparare e mettermi alla prova. Insomma, io ho sempre bisogno di fare i compiti! :)
Le foto rispecchiano il mio umore nu poc scazzato! La smetterò di fare foto sfaticate, giuro!
Peccato aver deciso il giorno in cui mi è venuto un attacco di cervicale tremendo (non ho l'età....) e impastare a mano è stato un vero supplizio. Temo non si sia incordato a sufficienza e il babà non è venuto spugnoso come avrebbe dovuto (e si capisce dalla foto della fetta). Il risultato è stato comunque graditissimo (e spazzolatissimo). Ho cercato di non discostarmi troppo dalla tradizione, preferendo però una bagna analcolica (non ho l'età nemmeno per bere :D) e sostituendo le amarene con una marmellata di fragole e rabarbaro preparata da me qualche settimana fa e inaugurata per l'occasione.
Ne ho approfittato anche per provare la crema pasticcera preparata al microonde: ero in vena di esperimenti...
Spero che Antonietta, del blog la trappola golosa, non si risenta per questo babà non riuscitissimo: la colpa è assolutamente mia, perchè la sua ricetta è spiegata alla perfezione e non escludo di cimentarmi nuovamente: il babà è uno dei dolci preferiti dalla mamma, quindi alla sua prossima visita potrebbe trovarsene uno fatto dalle manine sante della sua figliola.
E tanti complimenti ad Antonietta per la sua vittoria del mese scorso: un post che è una pagina di storia, cultura e tradizione.
Riporto fedelmente la ricetta di Antonietta: non saprei spiegarla meglio.
Per il babà
300 g di farina bio tipo 0 Manitoba
3 uova cat a grandi
100 g di burro
100 g di latte
25 g di zucchero
10 g di lievito di birra
½ cucchiaino di sale fino
Lievitino
Sciogliere il lievito di birra con 50 g di latte tiepido e 1 cucchiaino di zucchero e impastarli con 70 g di farina, tutti presi dal totale degli ingredienti. Lasciar lievitare fino al raddoppio, coprendo la ciotola con un telo inumidito.
Primo impasto
Versare in una ciotola il resto della farina (230 g), fare la fontana, versarci il lievitino e le tre uova. Impastare schiacciando ripetutamente nella mano l’impasto per amalgamare le uova e aggiungere un cucchiaio alla volta di latte per ammorbidirlo un po’, man mano che se ne senta la necessità, facendo attenzione a non renderlo molle; poi impastare energicamente, sbattendolo verso la ciotola per una decina di minuti. Coprire e lasciar lievitare per 80/90 minuti e comunque fino al raddoppio.
Secondo impasto
In una ciotolina lavorare il burro a pomata, impastandolo con il restante zucchero (20 g) e il sale. Aggiungerlo al primo impasto una cucchiaiata alla volta facendo assorbire bene prima di aggiungere la successiva. Lavorare per 5 minuti nella ciotola, poi ribaltare l’impasto su un piano da lavoro e iniziare a lavorare energicamente piegandolo e sbattendolo più volte per 15/20 minuti. Qui bisogna avere tenacia e resistenza perché questa è quella fase in cui è possibile ottenere un babà spugnoso e morbido, capace di assorbire e trattenere la bagna.
Quando inizierà a staccarsi dalle mani e piegandolo manterrà una forma tondeggiante, senza collassare e vedremo l’accennarsi di bolle d’aria il nostro impasto è pronto.
Per poterlo sistemare agevolmente nello stampo preventivamente imburrato, staccare dalla massa dei pezzi di pasta schiacciandoli con pollice e indice, come volessimo strozzarli, ottenendo così 6 palline.
Una volta completato il giro, con l’indice sigillare gli spazi tra una pallina e l’altra, coprire con un telo umido e lasciar lievitare in forno spento con luce accesa per 2 ore, fino a triplicare di volume.
Accendere il forno a 220°, raggiunta la temperatura infornare, abbassare a 200° e cuocere per 25 minuti.
Dopo circa 10 minuti di cottura coprire con un foglio di alluminio, per evitare che la superficie scurisca.
A cottura ultimata lasciar intiepidire per 15 minuti e capovolgere il babà possibilmente in una ciotola larga e bassa.
Per la bagna
1 lt di acqua
400 g di zucchero
1 limone
Versare l’acqua in una pentola, aggiungere lo zucchero e la scorza di limone, evitando accuratamente la parte bianca e lasciar sobbollire per 10 minuti.
Spegnere, lasciar intiepidire, passarlo attraverso un colino a maglie strette e versare sul babà ancora tiepido. Ogni 15/20 minuti, aiutandosi con un mestolino, raccogliere lo sciroppo sul fondo del babà e irrorarlo di nuovo. Continuare così finché non si presenta ben inzuppato e tratterrà lo sciroppo più a lungo, cedendolo sempre più lentamente. Adagiarlo su un piatto da portata, facendolo scivolare con molta attenzione.
Per la crema al microonde, senza glutine
500 gr di latte intero fresco
90 gr di tuorli d' uovo
75 gr di zucchero alla vaniglia (ovvero, conservato nel barattolo con le stecche di vaniglia)
50 gr di amido di mais
buccia di mezzo limone
Mescolare in un contenitore adatto al microonde i tuorli e lo zucchero. Unire l'amido, incorporarlo bene, quindi versare il latte e amalgare bene il tutto. Aggiungere la buccia del limone e mettere in microonde a 700 W per 3 minuti, quindi mescolare e rimettere in microonde a 700 W, controllando e rimestando ogni 30 secondi. A me in tutto sono occorsi 5 minuti. Rimuovere la buccia di limone, coprire con pellicola a contatto e far raffreddare.
Per rifinire il babà
gelatina di pesche
marmellata di fragole e rabarbaro
Mescolare due cucchiai di gelatina con un cucchiaio di acqua e far sciogliere (in microonde o a bagnomaria), quindi spennellarla sul babà.
Decorare con ciuffetti di crema e la marmellata.
Ecco, e se alla fine di ogni consiglio che ti do, tu mi facessi recapitare qualcosa, che ne so, in questo caso una bella fetta di babà, io riuscirei ancora meglio nel mio ruolo di motivatore ! :P
RispondiEliminaBellissimo risultato Vale :) Bacini <3
Da quanti secoli cerco il rabarbaro? Non saprei... e tu me lo proponi insieme alla marmellata di fragole, in un babà che... altro che sgarruppato: è una favola!!!
RispondiEliminaStavo per scrivere: ma che belo che è, quando rivedi la Valentina all'MTC.. e poi devo leggere quell'introduzione???!!!! Vale, ma ti ricordi come eri afflitta due anni fa? E quanto è cambiata in meglio la tua vita da allora? Logico, la strada è ancora in salita: ma hai messo un punto di inizio, sei in un Paese che, per quanto deprimente all'esterno, ha però saputo credere nelle tue capacità, hai trovato uno splendido Portoghese che ti ama e ti apprezza per la meraviglia di persona che sei ...e ti fai abbattere dallo sconforto? Riprendi il blog, ritrova nele cose che ti piacciono il tuo serbatoio di energie e torna la Valentina smagliante di sempre: perché sei una ragazza in gamba, coraggiosa, altruista e sensibile- e dalla vita meriti tutto il meglio. E son sicura che arriverà...
RispondiEliminaps e comunque, un Paese dove si vende il rabarbaro praticamente dappertutto non può essere fonte di depressione :-)
Ma che belli tutti questi babà in giro per la rete...golosissima questa versione :)
RispondiEliminaIo risentita? Non se ne parla proprio.
RispondiEliminaGià il fatto che ti sei ributtata nell'Mtc è una grande soddisfazione per me, poi sapere che non eri nelle giuste corde, il tuo impegno merita tanto da parte mia in fatto di ammirazione e condivisione.
Poi hai fatto un ottimo babà. Magari non sei soddisfatta per l'incordatura, ma io i buchini li vedo, e vedo che lo hai anche accompagnato e presentato in maniera eccellente
Complimenti e coraggio!
Un abbraccio stritoloso