venerdì 27 aprile 2018

Il mio scallion pesto chicken per il club del 27

27, giorno di... ricette! 
Questo mese il club del 27 ci e vi propone delle ricette "potluck", ovvero di quelle adatte a sfamare un esercito e ad essere trasportate. Qui le trovate tutte :) Approfittatene!

La mia scelta è caduta su un pollo al pesto di cipollotti. Fantastico! Una ricetta davvero perfetta per il mio gusto: aromatica, leggermente acidula (grazie a limone e capperi). Inoltre è davvero rapida da preparare! 


Per 1 pollo intero:

2 cup di cipollotti tagliati grossolanamente (1 mazzo piccolo)
6 cucchiai disemi di girasole
il succo di 2 limoni  (io ho unito la buccia)
6 spicchi di aglio
4 cucchiai di capperi
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
sale e pepe
1 pollo intero tagliato in 8 pezzi 

Premetto che io ho usato 8 pezzi tra cosce e sovracose e la salsa era abbondante. Ma io l'ho finita a cucchiaiate :D

Preriscaldare il forno a 230°.
Frullare cipollotti, semi di girasole, succo (e buccia, se vi piace) di limone, capperi e olio in un mixer, fino ad ottenere una crema liscia. Dividere il composto in due ciotole.
Salare e pepare il pollo. Distribuire metà del pesto sui pezzi di pollo e posizionarli su una teglia ricoperta di un foglio di alluminio, con la pelle verso il basso.
Infornare e girare i pezzi dopo 15 minuti.
Dopo altri 10 minuti, controllare la carne del petto (dovrebbe essere già pronta) e rimuovere dal forno.
Lasciar cuocere gli altri pezzi per altri 5 minuti, o fino a quando non avranno raggiunto una temperatura interna di 65°C.
Riunire tutti i pezzi in un piatti da portata e versare il pesto lasciato da parte. 

L'autore suggerisce di servirlo anche a temperatura ambienta (perfetto da portare a casa di qualcuno, così non occuperemo il forno ;) ) o addirittura di prepararlo in anticipo, non cuocendolo completamente, e di congelarlo, per poi riscaldarlo e finire la cottura.
Io vi consiglio caldamente di provarlo, se siete amanti dei sapori decisi!






Con la tessera numero 92 partecipo al Club del 27 di aprile!




martedì 27 febbraio 2018

La mia vegetable-beef pot pie per il club del 27

Avevo scritto e programmato questo post prima di sapere che un membro del nostro gruppo ci ha lasciato improvvisamente. Una giovane donna che, improvvisamente, è mancata. Scrivo questo post in memoria di Barbara e mi stringo alla sua famiglia.



Dopo aver mancato un paio di appuntamenti, sono di nuovo qui. Non so neanche io come finirà questa tarantella "chiudo tutto o riprendo in mano tutto?", mi limito ad assecondarmi, a fare del mio meglio e a respirare a fondo.

In questo freddissimo febbraio il Club del 27 ci ha fatto esplorare un libro (Wonder Pot) che, secondo me, cade a pennello: preparazioni veloci, che non rubino troppo tempo a queste giornate un po' lunghe e un po' corte, quando non sai se vuoi uscire a goderti la neve o buttarti sul divano e osservarla mentre cade.
Io vi consiglio di guardarla cadere gustandovi questa pie. E di uscire a pancia piena a godere dell'atmosfera ovattata.



Le dosi sono in cup, tra parentesi vi riporto le quantità  in "pezzi", tanto per darvi un'idea. In realtà è una di quelle preparazioni per cui possiamo riporre nell'armadio il bilancino da farmacista :)
In fondo le mie precisazioni.


Vegetable-beef pot pie

1 libbra (450 g) di macinato di manzo
1 cup di cipolla tagliata a pezzi grossolani (3 cipolle piccole)
1 cucchiaio di chili
1/8 di cucchiaino di pepe nero
1/2 cucchiaino di sale grosso
1 cup e 1/2 di piselli e carote surgelate
1 lattina di pomodoro
1 confezione di pasta per pizza
1 uovo (facoltativo) per spennellare

In una pentola adatta sia alla cottura sul gas che in forno, cuocere la carne e la cipolla per circa 8 minuti o finché la carne non sarà imbrunita e la cipolla tenera. Scolare il grasso, quindi aggiungere chili, sale e pepe. Mescolare, unire le verdure e il pomodoro. Portare a bollore, ridurre il calore e far sobbollire, scoperto, per circa 5 minuti o fino a quando il liquido non sarà evaporato.
A questo punto è possibile riporre il tutto in frigo fino a tre giorni o proseguire in questo modo: scaldare il forno a 200°, tagliare dall'impasto della pizza delle strisce larghe circa 2,5 cm e adagiarle sulla carne. Spennellare con l'uovo sbattuto. Cuocere per 15/20 minuti, fino a doratura.







Io ho preparato un impasto base (farina, acqua, sale, un cucchiaio di olio e poco lievito di birra) dal quale ho prelevato la quantità necessaria per ricoprire la pie e ho poi congelato il resto.
La pie è davvero di facile esecuzione ma gustosa e, in versioni monoporzione, anche molto piacevole da portare in tavola. I tempi di cottura per me sono stati insufficienti: la rosolatura di carne e cipolla ha richiesto oltre 10 minuti e anche per far evaporare il liquido sono occorsi oltre 15 minuti, non so se è dipeso dalla mia pentola (in terraccotta) o dalle piastre elettriche (gas, i miss you), ma direi che sono cose per le quali si può facilmente aggiustare il tiro.

Con la tessera numero 92 partecipo al Club del 27! Qui tutte le ricette preparate da noi!



lunedì 27 novembre 2017

In certe situazioni le parole mi appaiono sempre così inopportune, quel rischio che appaiano retoriche mi fa preferire la pagina bianca. Ma è proprio in certe situazioni che c'è bisogno di scriverle, perché non ci restano che quelle.
L'MTC ha perso uno dei suoi partecipanti, il nostro amato Doc. L'unico Doc capace di dirti che il fritto fa bene e che se devi mangiare una fetta di torta, che sia piena di burro, zucchero e farina bianca! Sicuramente una persona sopra le righe, ma anche tantissimo altro. Personalmente ho soltanto intuito, sfiorato la sua persona e posso solo immaginare il dolore e il vuoto delle persone che con lui hanno condiviso degli importanti pezzi di vita. Ad Eleonora e Michol vanno i miei abbracci più stretti e i miei pensieri. Al Doc va il mio saluto e il mio ringraziamento per averlo incrociato nel mio cammino.

Riporto dosi e procedimento di Ele (qui l'originale). Ho farcito un pane con la mia confettura di rabarbaro e uno con un ripieno che fosse caldo, confortante, dolce. Come un abbraccio insomma.

Per due trecce:

500 gr di farina 0
2 uova medie (circa 60-62 gr con il guscio)

100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 gr di sale

Per la finitura:
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di acqua
cristalli di dark brown sugar

Per il ripieno di una treccia:

1 pera grande
una manciata di biscotti spekulatius tritati
1 cucchiaino di spezie per speculatius


Preparare il ripieno:
mondare la pera, tagliarla a dadini e cuocerla per 2 minuti al microonde a 800 watt. Far raffreddare e unire i biscotti e le spezie. Mescolare bene.

Prima di tutto e importantissimo, setacciare la farina.
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare, versare poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.
Lasciar lievitare per almeno due ore, dopodichè, sgonfiare l'impasto e tagliarlo in due parti uguali. Tagliare poi ognuna delle parti in tre.
Stendere su un piano infarinato ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15. Spargere il ripieno.

Arrotolarle poi sulla lunghezza, in modo da ottenere tre lungi "salsicciotti".
Unirli da un capo e cominciare ad intrecciare.
 

Ripetere l'operazione per la seconda treccia. Adagiare le trecce su una placca da forno unta di olio. Lasciare lievitare ancora due ore. 
Sbattere il tuorlo d'uovo con un cucchiaio di acqua e spennellarlo sulla superficie; spolverare di cristalli di zucchero.

Infornare in forno già caldo e STATICO a 200°C per circa 15-20 minuti.




venerdì 27 ottobre 2017

Finti croissant buoni per davvero per il club del 27

A malincuore questo mese non mi sono cimentata con la sfida dell'MTC. Mi dispiace, anche perché mi ero già messa alla prova con la sfoglia in occasione della sfida sui croissant ed ero rimasta davvero soddisfatta. Pazienza... Per fortuna, però, c'è il club del 27, che mi ha impedito di lasciarmi sopraffare dalla pigrizia e questo mese, proprio in omaggio alla sfida numero 50 dell'MTC, ci ha fatto sfogliare l'atlante. Letteralmente. Io sono andata in Turchia, con Mariella...

Qui trovate la sua ricetta, che ho seguito alla lettera, limitandomi a sostituire l'olio di riso con dell'olio di girasole.

Si tratta di cornetti sfogliati con un metodo diverso e un po' eretico, ma divertente, e con un risultato di tutto rispetto! Il risultato è un impasto neutro, perfetto sia con il dolce che con il salato. 
Vi rimando al post di Mariella per le foto dei vari passaggio e copio qui la sua ricetta.









Per 16 katmer pogaca


500 gr di farina 00

200 ml di latte

100 ml di olio di semi di girasole

15 gr di lievito di birra

1 albume

2 cucchiaini di sale

2 cucchiaini di zucchero

tuorlo e latte per spennellare

80 gr di burro fuso per pennellare i dischi

Impastare tutti gli ingredienti, meno il burro. Dividere l'impasto in otto palline dello stesso peso. Far riposare per 15 minuti. Trascorso questo tempo, stendere ogni pallina, formando otto dischi, più o meno dello stesso diametro. Spennellare ogni disco con il burro fuso e sovrapporli.

Capovolgere la "pila" di dischi e stenderla col matterello, fino ad un diametro di circa 25 cm. Capovolgere di nuovo e stendere, fino ad avere un disco di circa 50 cm. Stendere senza esercitare una pressione eccessiva, in modo che sia ancora possibile distinguere, sul margine, i singoli dischi. Nel caso il matterello tendesse ad attaccarsi alla pasta, ungerlo con un po' di burro, ma resistere assolutamente alla tentazione di aggiungere altra farina. A questo punto, dividere il disco in 16 triangoli isosceli e stenderli, in  modo da allungarli.

Arrotolare i triangoli, come si fa per i croissant, spennellarli con tuorlo e latte e far lievitare , fino al raddoppio. Infornare a 200 gradi per circa 15 minuti.

Con la tessera numero 92, partecipo al Club del 27. Qui ci sono tutte le altre -splendide- proposte!


lunedì 25 settembre 2017

Tajarill cic e cozz per l'MTC

Sempre sul filo del rasoio, sempre meno originale, confusa più del solito. Mai come adesso ho la testa altrove. Mai come adesso vorrei esserci, altrove. Pazzesco come certi momenti arrivino quando pensi di esserti lasciata tutto alle spalle.

Il ritorno dell'MTC dopo le ferie è un ritorno a casa. Cristina poi non ha affatto lesinato sulla sua proposta: qui ci presenta un excursus sulla pasta col pesce che è un capolavoro. La redazione dell'MTC, poi, ci ha dato tutti gli strumenti possibili per portare in tavola un primo di pesce che sia stupefacente.
Io ho letto e riletto, ma davvero la mia testa non vuole trattenere concetti, perciò mi scuso se ho perso dei pezzi, cannato la sfida, preso lucciole per lanterne. Ma grazie Cristina per averci preso per mano e guidato: quando tornerò a casa, nella mia ridente cittadina di mare, sarà un doppio piacere riprendere in mano il tuo post. Per adesso ti ringrazio per avermi spronata a cimentarmi con un piatto che adoro, soprattutto se fatto dalla mamma. Ebbene sì, ancora una volta io vi porto a pranzo a casa mia...
Un piatto che ha l'Abruzzo dentro: c'è la pasta fresca, ma senza uova, in modo da esaltare il sugo senza coprirlo. C'è il pesce, con le cozze che chiunque sia cresciuto sulla costa adriatica è andato a prendere almeno una volta dietro gli scogli (lo so, non si fa! Ma si vede che non siete cresciuti sul mare ;), ci sono i ceci, c'è la terra, in questo Abruzzo dove mentre sei al mare vedi le montagne...


Tajarill cic' & cozz' (ovvero: sagnette con ceci e cozze)

Dosi per 4 persone o per 2 persone di appetito, come ogni abruzzese che si rispetti!

Per la pasta:

200 g di semola rimacinata
100 ml circa di acqua
un pizzico di sale

Setacciare la farina, creare una fontana e versarvi al centro il sale e poca acqua per volta. Impastare fino ad ottenere un panetto morbido e non appiccicoso, coprire con una ciotola e lasciar riposare mezz'ora almeno.
Riprendere l'impasto, stenderlo (io a mano) fino a 2 mm di spessore, tagliare dei rettangoli larghi  meno di mezzo cm e lunghi 2 cm (i miei erano un po' troppo lunghi, 2 cm è la misura giusta). Disporre la pasta in un vassoio di cartone o ricoperto di carta forno e spolverare con della semola.




Per le cozze:

1 kg di cozze (le mie erano olandesi. Questo passa il convento...)
3 bicchieri d'acqua
mezzo bicchiere di vino
2 spicchi d'aglio in camica
prezzemolo

Sciacquare e raschiare le cozze ed eliminare il bisso (le mie le hanno pulite in pescheria). Mettere in una pentola capiente insieme ad acqua, vino, aglio e prezzemolo. Coprire e mettere su fiamma vivace fino a quando non saranno aperte, occorreranno pochi minuti (per me poco più di 5).
Farle raffreddare e sgusciarle. Filtrare l'acqua di cottura: io ho utilizzo una filtro da caffè americano.




Per il sugo:

3 mestoli di ceci lessati da voi (non mi cadete sulle scatolette, vi prego! Basta tenerli una notte in ammollo e poi 25 minuti in pentola a pressione, con due spicchi di aglio e un po' di rosmarino. Salare appena dopo la cottura.)
le cozze preparate come indicato
olio extra vergine d'oliva
2 spicchi di aglio tagliati a metà
una cipolla piccola a fettine sottilissime
peperoncino dello zio ;)
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
acqua di cottura delle cozze
prezzemolo

In un'ampia padella versare abbondante olio, peperoncino, aglio e cipolla e far cuocere a fiamma dolce fino a che la cipolla non sarà traslucida. A questo punto aggiungere il concentrato di pomodoro e un bicchiere di acqua di cottura delle cozze, mescolando bene per farlo sciogliere.  Unire i ceci e le cozze, alzare la fiamma e cuocere per altri 5 minuti.



Intanto cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarla con un mestolo a fori larghi appena risale a galla e "buttarla" nella padella del sugo. Saltarla e mantecarla, avendo cura che non sia troppo asciutta, aggiungendo in tal caso altra acqua di cottura delle cozze. Rimuovere la padella dal fuoco, coprirla e lasciar riposare dieci minuti. Rimuovere l'aglio, cospargere con del prezzemolo fresco (ho dimenticato!) e buon appetito!











Con questa ricetta partecipo (partecipo? ci sono?) all'MTC numero 67 



martedì 27 giugno 2017

Il mio gelato per il club del 27

27, giorno di... club! 
Anche questo mese il gruppo costola dell'MTC ha preparato una carrellata di ricette di gelati, in omaggio alla sfida di luglio 2012 (come passa il tempo, signora mia!), quando la mitica Mapi (qui ) ci fece mettere alla prova con il gelato. 
Anche questo mese è stato spassoso confrontarci, stimolarci e farci due risate, tornare in cucina per cucinare, capire cosa funziona e, soprattutto, cosa no e perché. Mi sono appassionata anche io, che, ora come allora, non sono una grande amante del gelato. E però... io questo l'ho quasi finito a cucchiaiate ogni volta che lo mescolavo :D

Io ho scelto questo gelato alla creme brulée di Tery (qui l'originale). Spaziale, ecco :D  Passo subito alla ricetta, sono bloccata a casa da una simpatico dolore alla schiena e scrivere al pc mi pesa tantissimo! Però voi andate a vedervi qui la varietà di gelati che abbiamo prodotto ;) e correte in cucina! Non serve nemmeno la gelatiera!



Per 800 ml di gelato

300 ml latte
150 g zucchero semolato alla vaniglia
250 ml panna fresca
3 tuorli di uova grandi (70 g)
1 chicco di caffè
1 pezzo di stecca di cannella

Per il crunch di caramello

1 noce di burro
85 g di zucchero (io: dark brown sugar)
21 g di acqua
Mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio


Procedimento: 
Per il gelato:
Mettete in un pentolino il latte, il chicco di caffè, la cannella e a metà dello zucchero. Mescolate per sciogliere lo zucchero, poi mettete sul fuoco e portare fin quasi a ebollizione. Togliere la pentola dal fuoco, coprire e lasciare in infusione per almeno 15 minuti.
Nel frattempo mescolare i tuorli con il restante zucchero.
Riportare il latte quasi a bollore e versarlo a filo sulle uova montate mescolando continuamente con una frusta. Versare in un polsonetto protetto da frangifiamma e fare addensare la crema inglese fino a quando non velerà il dorso di un cucchiaio e avrà raggiunto la temperatura di 85 °C. Non superare questa temperatura o lo stadio della velatura del cucchiaio, altrimenti la crema si coagula e impazzisce. Toglierla immediatamente dal fuoco e immergere la base della pentola in una ciotola contenente acqua e ghiaccio mescolando continuamente, altrimenti si raffredda solo quella a contatto coi bordi del recipiente, mentre il resto rimane caldo. Se l’acqua si intiepidisce sostituirla con altra acqua fredda e ghiaccio per abbatterne rapidamente la temperatura. Quando la crema sarà fredda trasferirla in un barattolo a chiusura ermetica (lasciandoci ancora dentro il baccello di vaniglia) e far riposare in frigo almeno un’ora, anche tutta la notte: il composto deve essere freddo di frigorifero prima di passare alle fasi successive della lavorazione. Estrarre il chicco di caffè e la cannella unire la panna liquida al composto e amalgamarla benissimo.


Se non avete la gelatiera: trasferire il composto in un contenitore basso, lungo e stretto munito di coperchio (le misure ideali sono cm 23x16x38, altrimenti suddividetelo in più contenitori piccoli, in modo che congeli uniformemente), tappare e riporre nella parte più fredda del freezer per 60-90 minuti. Trascorso questo tempo la miscela sarà ghiacciata sulla base e sui bordi, ma morbida al centro. Mescolarla molto velocemente con uno sbattitore elettrico per uniformarne la densità (volendo la si può trasferire velocemente nel robot da cucina per frullarla), poi riporla nuovamente nella vaschetta livellandola bene e rimettetela in freezer. Ripetere il procedimento per altre 2 volte a intervalli di un’ora e mezza ciascuno; dopo la terza volta trasferire il gelato nella vaschetta che lo conterrà, preferibilmente in polipropilene e riempita fino a 6 mm dal bordo; coprire il composto con un rettangolo di carta forno fatto aderire alla sua superficie (per limitare la presenza di aria umida e impedire la formazione di fastidiosi cristalli di condensa sulla superficie), tappare e rimettere in freezer per 30-60 minuti per far raggiungere al gelato raggiungere la giusta densità. Prima di servirlo, passarlo in frigorifero per 20 minuti.




Per il crunch:  
Per prima cosa preparate un foglio di carta forno e ungetela per bene con il burro fuso. 
Fate sciogliere lo zucchero e l'acqua sul fuoco mescolando continuamente e portate alla caramellizzazione. Ci vorranno circa 10 minuti. 
Quando pronto, togliete dal fuoco, unite subito il bicarbonato, mescolate rapidamente e poi versate il composto immediatamente sul foglio di carta forno. Fate raffreddare completamente e poi tagliatelo in pezzi e amalgamatelo al gelato semi-duro. 
Una parte, tenetela da parte per decorare il vostro gelato.