domenica 28 ottobre 2012

Di trecce, intrecci e riconciliazioni

Non programmo mai i miei post: spesso ho la ricetta già salvata da tempo e inizio a scrivere "a braccio", senza pensarci su.
Oggi però è stata la voglia di impastare a suscitare il bisogno di scrivere.
Impastare, far lievitare: gesti che oramai fanno parte delle mie abitudini; dedicare il fine settimana a preparare qualcosa di buono oramai è tradizione, benché abbia molto tempo a disposizione anche durante la settimana.
Altre abitudini, altre tradizioni, invece, mi mancano: mancano perché non ci sono e mi mancano perché non ci sono più. Pensavo a questo mentre impastavo il pane dolce di Eleonora. Pensavo alla ritualità, alla condivisione della tavola con la famiglia.
Ho impedito allo sconforto di aver la meglio: avrò, prima o poi, nuove tradizioni e riuscirò a convivere con quelle che non ho saputo e potuto apprezzare, ma soprattutto ora so che voglio che quelle che mi hanno permeata rimangano dei capisaldi. :) Ora so da dove ripartire.

I post dedicati al pane dolce del  Sabato hanno saputo dimostrare una grande sensibilità e cultura e io vi consiglio davvero di leggerli. Io non ho nulla da aggiungere, ma tutto da imparare. Però questo pane dolce si è intrecciato più di una volta con i miei pensieri e trovo che ciò sia meraviglioso: ritrovare un legame tra la propria vita, il proprio microcosmo e un popolo, una cultura, sentire e fare proprio qualcosa che fino a quel giorno non conoscevi.

Perché da una settimana la treccia di Eleonora è il simbolo di una riconciliazione, perché certi legami non si sciolgono, al contrario di certi nodi. :)

Chiedo scusa ad Eleonora se ho banalizzato il suo pane e l'ho sentito fin troppo mio :)

Il papiro che avete letto finora l'ho scritto ieri, subito dopo aver impastato, a mano, la treccia. Mentre il panetto lievitava ho pensato ad ripieno, anzi: il ripieno si è palesato nella mia testa. Le mele, come la torta che preparava la mamma quando ero piccola, il rosmarino, che fa tanto arrosto del pranzo domenicale; limone&zucchero: non serve che li spieghi, vero? Ed è venuta fuori questa treccia, che per me profuma delle domeniche da bambina, quando c'era papà che mi portava in giro con lui la mattina. Scusami, se a volte lo facevo controvoglia.

Volevo fare una treccia a 4 capi, ma al momento di comporla ho ricevuto una visita inattesa (l'ho detto io, che ottobre è il mese degli "a volte ritornano"!) e le risate mi hanno distratta: il 4° capo non sapevo più come intrecciarlo, perciò quel povero salsicciotto solitario ha dovuto allietare il mio dopocena :)



 INGREDIENTI per una treccia:

250 g farina 0
1 uovo medio
50 g zucchero
10 g lievito di birra fresco
62 ml acqua tiepida
62 ml olio extra vergine d'oliva
5 g sale
1 tuorlo
1 cucchiaio d'acqua
semi di sesamo

Per il ripieno:

1 mela gialla
1 rametto di rosmarino sminuzzato finemente
succo di mezzo limone
2 cucchiai di zucchero di canna

Procedimento (copio da Eleonora):

Prima di tutto e importantissimo, setacciare la farina.
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare, versare poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.
Lasciar lievitare per almeno due ore, dopodiché, sgonfiare l'impasto e tagliarlo in due parti uguali. Tagliare poi ognuna delle parti in tre.
Stendere su un piano infarinato ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15. Farcire ogni striscia.
Arrotolarle poi sulla lunghezza, in modo da ottenere tre lungi "salsicciotti".
Formare le trecce. Adagiare le trecce su una placca da forno unta di olio. Lasciare lievitare ancora due ore. 

Per il ripieno: ho tagliato la mela a spicchi, sbucciati e ridotti a cubetti. Li ho lasciati macerare con il succo di limone, lo zucchero e gli aghi di rosmarino.







La "treccia della riconciliazione" è fuori concorso per l'MTC (da una dose ho ricavato due trecce, ma il ripieno ero rigorosamente kasher), ma per me è sicuramente una medaglia d'oro :) ed è giusto che abbia il suo spazio qui su questo blog:

Un post inaspettato, per me soprattutto :)
Vi auguro una buona domenica e tanti pranzi in famiglia o con quegli amici che sono un po' la nostra famiglia :)

Con la treccia alle mele e rosmarino partecipo all'MTC di Ottobre:


23 commenti:

  1. Beh..io direi che questo post non ha proprio nulla di banale, anzi, contiene pensieri molto profondi ed interessanti, pensieri che portano a riflettere..e anche io ora lo sto facendo...io vorrei riuscire a sciogliere un nodo, che non è un legame, ma solo un nodo, che stringe troppo e non porta a nulla..ma sono sulla buona strada..aggiungerei FORTUNATAMENTE !!!
    Anche a me sarebbe piaciuto dedicarmi a questa opera d'arte..ma come sai, sono stata presissima, e ora mi sento anche soddisfatta perché ho fatto tutto...e posso rilassarmi un po' :)
    La tua treccia è splendida :)
    Bacio amica mia :)

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    1. Mary, certi nodi andrebbero sciolti... nell'acido :D e mi fermo qui!
      Bacio a te!

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    2. :DDDDDD sei una s......a :DDDD

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  2. questa treccia è favolosa, buona domenica, un abbraccio SILVIA

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  3. che bella Valentina e che belle le foto! Un abbraccio e ... è vero, a volte ritornano, bisogna imparare ad accoglierli di nuovo..

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    1. Grazie Giulia :) E sì, certi ritorni vanno accolti e poi sanno regalarti tantissimo!

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  4. ciao, a me manca molto il poter stare a tavola con la mia famiglia, vivo in Germania e sono lontana dai miei cari, ma forse è proprio ora che mi rendo conto dell'importanza di quella convivialità! la tua treccia è davvero bella e trovo il tuo ripieno molto particolare. a presto e buona serata!

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    1. grazie Maria Pia! La convivialità tendiamo a darla per scontata, perché ce l'abbiamo talmente tanto dentro che non la vediamo più come un privilegio :) ed è un peccato! A presto!

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  5. ciao, penso che le tradizioni siano molto importanti, a volte ce ne dimentichiamo a volte pensiamo di non averne bisogno ma prima o poi riaffiora la voglia di farne parte, spero che il tuo percorso in questo ti porti dove vuoi arrivare!!! la treccia è sempre bella e il ripieno davvero particolare complimenti tesoro!!!

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    1. E sì, Tiz, a volte pensiamo di non averne bisogno e invece..
      Grazie dei complimenti,detti da te fanno un gran piacere :)

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  6. Sono questi post che escono così di getto ad essere i più belli:)!tu mi piaci per questo, scrivi quello che sentì e le tue emozioni arrivano come onde.... Vedrai che avrai anche tu le tue tradizioni io ho una famiglia molto ristretta e c'è le siamo create ....
    Il tuo pane e' buonissimo io poi sono sostenitrice delle mele:)
    Credo che questi MTC abbia colpito un po' tutte!!!
    Un abbraccio

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    1. Ma grazie Ombretta, che vuoi farmi commuovere? Ho scritto sotto l'effetto della stupefacente treccia :D Stretta o allargata, la famiglia è la nostra base!
      Grazie a te, un bacione!

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  7. complimenti per il tuo post per le tue parole , questo pane poi è il massimo ciao e buona giornata

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  8. Concordo: il tuo è uno dei post che ho più apprezzato: e questo per la spontaneità con cui hai reso tua una tradizione che non ti appartiene, modulandola sulle tue corde. Hai dato un significato universale a questo pane, senza forzature: dal mio punto di vista, non si poteva fare nè di più, nè di meglio.
    Peccato per l'intreccio a due, perchè le mele e il rosmarino sono uno degli abbinamenti che preferisco... sigh sigh sigh...
    ma resta una grandissima ricetta, da copiare il prima possibile
    grazie davvero
    ale

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    1. mai andata d'accordo con la matematica :-)
      in concorso (e sono felice!!!)

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    2. Io ti ringrazio tantissimo per le tue parole. :)

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  9. peccato che sia fuori concorso... :(
    ma...banalizzare? assolutamente! tu le hai dato a questa ricetta uno dei significati più belli e pieni di tutta la tornata!
    grazie, di cuore.

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    1. la tua treccia oramai è un simbolo importantissimo. E quant'è buona :)

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  10. oooh no!! scema anche io! è in concorso!! bella! bella! bella!

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