giovedì 16 ottobre 2014

Zuppa di lenticchie e spinaci

Ho iniziato a scrivere questo post la scorsa settimana, ma il mio rifiuto verso il pc ha avuto la meglio :)
Ma ora eccomi qui! E mentre guardo le foto e penso a quanto mi sia piaciuta questa ricetta (che stasera infatti ripropongo ;), mi accorgo che tutti i libri di cucina che ho acquistato negli ultimi mesi sono di autori non italiani! La ricetta di questa zuppa meravigliosa, ad esempio, arriva da"River cottage veg everydav", di Hugh Fearnley  Whittingstall. Inglese purosangue. Al che ho pensato: ma guarda tu se un inglese ci deve insegnare a usare e valorizzare le verdure. E ho pensato alle volte che rientro in Italia e mi si chiede: ma in Germania si mangia male, vero? E io rimango perplessa. Perché spesso mi verrebbe da rispondere: e me lo chiedi tu, che compri i libri della Parodi e trovi geniale impanare il petto di pollo nelle patatine fritte? Tu, che per fare in fretta prepari un piatto di pasta con panna e wurstel? In Italia abbiamo dei prodotti di eccellenza, è vero, ma questo non fa di tutti gli italiani dei cuochi eccezionali. Se il clima tedesco non favorisce la crescita di olive, 'sti tedeschi li dobbiamo mettere in castigo? Sfruttano i pascoli, producono un ottimo burro e usano quello. Io trovo molto più grave che, in un Paese in cui basta andare al mercato per trovare legumi freschi, la gente usi le scatolette.
Pensando al pubblico inglese, ma anche nordeuropeo in genere, non mi ha stupito leggere nel libro di Fearnley: un barattolo di questo, uno di quello... Non mi sembra un dramma: basta sostituire la scatoletta col fresco. Devo arrendermi ai pelati: a casa mi bastava scendere in garage e attingere alle scorte di bottiglie di salsa preparate in estate...

In compenso qui trovo tutte quelle cose che in Italia credevo indispensabili: melassa, glucosio, sciroppi vari, panna acida di 3 tipi, latticello. Inutili, sappiatelo. Che me ne faccio del glucosio se poi non trovo la ricotta?? Pensatemi quando spendete 30 euro di ordini on line per gli ingredienti astrusi e vi lamentate perché non li trovati al supermercato all'angolo. È molto meglio trovarci l'olio vero, la mortazza, la ricotta e le verdure che sanno di verdure.

Dopo questa polemica da expa, che tuttavia si rifiuta di vivere cercando i prodotti italiani e se ne va al mercato a vedere cosa offre di buono il contadino crucco, passo ad una delle zuppe più buone che abbia assaggiato. Ne approfitto per partecipare allo Starbooks Redone: devo a loro l'acquisto di un libro pieno di idee e proposte sfiziose e alla portata di tutti. Anche di chi sa solo aprire una scatoletta ;)



INGREDIENTI

150 g di lenticchie di Puy
1 cipolla tritata finemente (o 3 scalogni)
1 carota tritata finemente
una manciata di foglie di timo spezzettate grossolanamente
3 spicchi d'aglio tritati finemente
3 pomodori, svuotati dei semi e tagliati a dadini
1,3 l di brodo vegetale (per me: dado vegetale fatto in casa sciolto in acqua bollente)
1 piccolo mazzo di prezzemolo tritato
100 g di spinaci baby (per me spinaci normali tagliati grossolanamente)
sale & pepe


Scaldare l'olio in una pentola larga, su fiamma medio-bassa. Aggiungere cipolla, carota e timo e lasciar andare per 5 minuti. Unire aglio e pomodori e dopo un minuto le lenticchie.
Mescolare, aggiungere il brodo, sale e pepe. Portare la zuppa a bollore, quindi ridurre la fiamma e far fremere per circa 25 minuti, o finché le lenticchie non saranno tenere.
Aggiungere il prezzemolo e gli spinaci e lasciar cuocere ancora 5 minuti.
Controllare la sapidità, versare in ciotoline riscaldate (io ho riempito le mie di acqua e fatte andare 1 minuto nel micro) e servire con un giro di olio extravergne e, se piace, del formaggio saporito (di capra o parmigiano).










Noi ce la siamo gustata tantissimo: di una semplicità disarmante, rapida, ma diversa nel sapore. L'abbinamento spinaci-lenticchie mi ha assolutamente convinta. Nonostante le mie lenticchie non venissero da Puy, ma dalla bottega dei turchi :)

Io ho preparato una quantità maggiore aumentando gli ingredienti in proporzione, tranne quello del brodo, che ho più che raddoppiato: le lenticchie che ho utilizzato cuociono in 40 minuti, non 25.

Ora un po' di spirito critico:

-la ricetta riesce benissimo, è ottima e la combinazione di sapori è equilibrata, leggermente rustica: una meraviglia!
Però, qualche dettaglio in più secondo me andava aggiunto:
-io ho portato a bollore e poi cotto con coperchio, ma lui non accenna nulla del genere. Può anche essere che abbia sbagliato io, ma così magari si rischia di far evaporare troppo in fretta il liquido. o no?
-Il liquido: parla di brodo vegetale (di cui dà anche la ricetta), ma non specifica se vada utilizzato caldo, freddo, tiepido.
-Sempre sul liquido: forse poteva specificare di aggiungere altro liquido -caldo!- se la zuppa si asciuga troppo velocemente.
-Lui parla di lenticchie di Puy, che effettivamente cuociono piuttosto velocemente, ma magari avrebbe potuto specificare che se si utilizzano lenticchie diverse, che necessitano di una cottura maggiore, potrebbe servire una quantità maggiore di brodo.
-Le dosi: lui indica "per 4 persone". Non basta :) a meno che non inseriate la zuppa all'interno di un menù più completo. O a meno che non abbiate come ospiti persone a dieta. Ma dieta stretta!

Dettagli, rispetto alla facilità, alla riuscita e al sapore, ma dettagli che, per dire, a Martha Stewart non sarebbero sfuggiti ;)

La ricetta però è, nonostante i miei cavilli, di sicura riuscita, semplice ma appagante per il corpo e per lo spirito, perciò è


PROMOSSA!!

Con questa ricetta partecipo allo Starbooks Redone di ottobre



12 commenti:

  1. Ma grazie, esecuzione ed analisi perfette!!!
    Mi ha fatto sorridere che certi dettagli non sarebbero sfuggiti alla cara Martha :D ma lei è aliena ;)

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  2. polemicaVale ! ahahahahah ! Mi fai morì..ecco, io questa zuppa l'ho vista in anteprima, e visto che ti sei finalmente ( e sottolineo il finalmente ! ) decisa a postare la ricetta, magari la provo anche :P

    p.s. ti ho spedito 5 kg di ricotta...sei contenta ??? Prrrr

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  3. Grandissima Vale! Mi piacciono le tue giuste considerazioni sull'importanza di trovare prodotti freschi e buoni, invece di ingredienti strani ma tutto sommato non indispensabili; e mi piace il fatto che tu cerchi prodotti locali, invece di anelare a quelli italiani. Soprattutto mi piace questa zuppa, insieme alla tua disamina della ricetta.
    Un bacione!

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    1. Grazie Mapi! e a me piace questo libro :) nonostante i miei cavilli!

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  4. grazie vale! le zuppe di questo libro sono tutte buonissime e la tua mi piace molto!
    adesso che stiamo andando incontro all'inverno il contadino crucco :D non avrà più moltissimo da offrire, ma sono sicura che tu troverai sempre qualche delizia... perché hai l'atteggiamento giusto!!
    un grande abbraccio, ti penso spesso :*

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    1. Questo libro è splendido, esattamente come la cucina crucca :) :*

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  5. Brava, per tutto! Dall'esecuzione della ricetta, con le giuste osservazioni, alla tua filosofia in cucina...
    La Germania non può vantare la varietà di prodotti che si trova in Italia, è vero, ma io in Germania ho mangiato sempre bene, sono sempre stata servita con cortesia, professionalità ed educazione, molto più di quanto non mi capiti in Italia... E poi, il mio cuore batte per un crucco :)))
    Grazie per la tua partecipazione!

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  6. non posso che concordare con quello che scrivi, e mi è piaciuto molto il discorso che invece che dannarsi l'anima per ingredienti astrusi dovremmo ogni giorno ringraziare il fato che ci ha fatto nascere in un paese che, quanto a ingredienti meravigliosi, non ha che l'imbarazzo della scelta!
    concordo con te anche sul libro del buon hugh, che è diventato uno dei miei preferiti, proprio per le ricette semplici ma mai banali che riesce a proporre.
    hai interpretato questo piatto in modo perfetto, e anche la tua analisi critica è molto precisa e puntuale. che dire? bravissima!

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    1. grazie Gaia! Hugh risolve egregiamente pranzi e cene di tutti i giorni :)

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